Tutori neurologici
Apoplessia/Neurologico
L’apoplessia (colpo apoplettico, ictus) è un’improvvisa alterazione della circolazione sanguigna nel cervello con disturbi conseguenti che può durare oltre le 24 ore oppure condurre alla morte e che è riconducibile a cause vascolari. L’80% ca. di tutti gli ictus sono scatenati da un’acuta riduzione della circolazione sanguigna (ischemia), mentre il 15% di essi è riconducibile a un’emorragia intracellulare (infarto emorragico cerebrale). Un approvvigionamento insufficiente di sangue in determinate aree provoca danni ai programmi di movimento memorizzati nel sistema nervoso, che si manifestano, tra l’altro, con disturbi funzionali degli arti che eseguono i movimenti. Questo spesso si traduce nello sviluppo di una deambulazione patologica. Inoltre, questi disturbi funzionali possono essere accompagnati da spasticità, che alterano a loro volta il tono muscolare con la possibilità di influire sul tipo di deambulazione.
Da un concetto di ortesi moderno ci si aspetta che si adatti in maniera ottimale alle esigenze del paziente. Solo in questo modo è possibile realizzare in un’AFO (Ankle-Foot Orthesis) tutti gli obiettivi richiesti. Per questo è stata messa a punto l’articolazione tibiotarsica modulare regolabile. Le AFO, sia dinamiche che statiche, dovrebbero essere costruite con un’articolazione tibiotarsica regolabile, affinché si possa agire sul tipo di deambulazione patologica del paziente, come pure garantire la libertà di movimento necessaria. Una regolazione in base al tipo di deambulazione è assolutamente necessaria, in quanto la posizione del piede nella realizzazione del modello in gesso generalmente non corrisponde alla posizione necessaria che si instaura con il carico dell’ortesi. La libertà di movimento regolabile e le unità elastiche sostituibili consentono di reagire facilmente alle variazioni della deambulazione che possono subentrare nel decorso della terapia.
Le AFO, sia dinamiche che statiche, dovrebbero essere costruite con un’articolazione tibiotarsica regolabile, affinché si possa agire sul tipo di deambulazione patologica del paziente, come pure garantire la libertà di movimento necessaria. Una regolazione in base al
tipo di deambulazione è assolutamente necessaria, in quanto la posizione del piede nella realizzazione del modello in gesso generalmente non corrisponde alla posizione necessaria che si instaura con il carico dell’ortesi. La libertà di movimento regolabile e le unità elastiche sostituibili consentono di reagire facilmente alle variazioni della deambulazione che possono subentrare nel decorso della terapia.
Pediatrico
Nella paralisi cerebrale il cervello invia errati impulsi ai muscoli interessati con una conseguente attivazione degli stessi eccessiva, insufficiente o al momento sbagliato. Questo provoca spesso disturbi funzionali di alcuni gruppi muscolari che generalmente portano a un tipo di deambulazione patologico. Inoltre, questi disturbi funzionali possono essere accompagnati da spasticità, il che cambia a sua volta il tono muscolare in modo che la deambulazione possa peggiorare ma anche migliorare.
Nel trattamento ortesico dei pazienti con paralisi cerebrale infantile (CP) l’articolazione tibiotarsica modulare, grazie alle varie possibilità di regolazione insieme alle elevate forze elastiche, è diventata standard nel frattempo. Grazie al continuo sviluppo dell’articolazione modulare, è stato possibile aumentare considerevolmente il successo del trattamento del paziente con ogni singola ortesi. Questa tendenza positiva emerge soprattutto nei numerosi trattamenti conclusi con successo. Inoltre, i vantaggi dell’articolazione tibiotarsica modulare nel trattamento ortesico dei pazienti con CP sono stati confermati da vari studi internazionali.
Nuove possibilità nel trattamento ortesico grazie all’articolazione tibiotarsica modulare regolabile
Da un concetto di ortesi moderno ci si aspetta che si adatti in maniera ottimale alle esigenze del paziente. Solo in questo modo è possibile realizzare in un’AFO tutti gli obiettivi richiesti da Novacheck. Proprio per questo è stata messa a punto l’articolazione tibiotarsica modulare regolabile. Le AFO, sia dinamiche che statiche, dovrebbero essere costruite con un’articolazione tibiotarsica regolabile, affinché si possa agire sul tipo di deambulazione patologica del paziente, come pure garantire la libertà di movimento necessaria. Una regolazione in base al tipo di deambulazione è assolutamente necessaria, in quanto la posizione del piede durante la presa dell’impronta generalmente non corrisponde alla posizione necessaria che si instaura con il carico dell’ortesi. La libertà di movimento regolabile consente di reagire senza grossi sforzi alle variazioni della deambulazione che possono verificarsi nel corso della terapia.
Trauma
“Vorrei poter tornare a camminare.” È questo in sintesi il desiderio di molti pazienti che si trovano ad affrontare una diagnosi di paraplegia. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un programma di riabilitazione immediato, poiché il primo periodo successivo a un’interruzione dei percorsi neurali è importantissimo per il ripristino delle facoltà motorie. La riabilitazione delle persone colpite da paraplegia pone pertanto sfide complesse all’intero team interdisciplinare, ai pazienti e ai loro familiari. Una terapia mirata per il recupero della deambulazione è attualmente lo standard terapeutico adottato dalla maggior parte dei centri per paraplegici, i quali si servono di una grande varietà di procedure altamente tecnologiche. Anche le moderne ortesi possono essere un elemento fondamentale in un processo riabilitativo progressivo. Molti pazienti riferiscono tuttavia di ricevere come unica terapia una sedia a rotelle, senza che venga sufficientemente verificata la trattabilità ortesica. Pare quindi che esistano ancora molte riserve riguardo all’efficacia delle ortesi. Sebbene si tratti presumibilmente di riserve basate solo su un’idea antiquata delle ortesi, molte persone nutrono ancora purtroppo queste errate convinzioni.
Per paraplegia si intende un’interruzione completa o incompleta del midollo spinale che ha come conseguenza anomalie organiche e/o muscolari. Tipo e altezza della lesione determinano le anomalie che insorgono. La paraplegia può avere cause traumatiche e non traumatiche. Nei pazienti giovani sono prevalenti le cause traumatiche, mentre con l’aumentare dell’età aumentano anche costantemente le cause non traumatiche.
Solo fino a qualche anno fa le ortesi erano ancora chiamate “stecche” ed erano in realtà considerate congegni invalidanti con pochi vantaggi terapeutici. Un buon esempio di deambulazione con un’ortesi del passato è visibile nel film Forrest Gump. Per le loro caratteristiche, questi ausili erano fra l’altro responsabili di gravi danni conseguenti per i pazienti.
Nella moderna tecnica ortopedica, oltre alle articolazioni tibiotarsiche e alle articolazioni del ginocchio tecnicamente avanzate (ad es. articolazioni del ginocchio meccaniche, elettroniche e idrauliche, vari tipi di sensori per il rilevamento della fase di appoggio e della fase di oscillazione) esistono nuovi materiali leggeri ma estremamente robusti quali il carbonio e il titanio. Tecniche di lavoro continuamente perfezionate e utensili quali e-Cast consentono di lavorare in modo efficiente e pianificato. Con sistemi di calcolo intelligenti quali il configuratore ortesico FIOR & GENTZ è possibile stabilire in modo semplice, trasparente e preciso le sollecitazioni previste e la capacità di carico di un’ortesi, e i suoi componenti possono venire dimensionati di conseguenza. I moderni metodi di analisi della deambulazione possono rendere immediatamente visibile il successo del trattamento e consentono di individuare più facilmente se e dove sono necessarie regolazioni e rifiniture.
Nella pianificazione di un trattamento ortesico occorre valutare il livello di sicurezza necessario nella posizione eretta rispetto alla massima libertà di movimento possibile.
Patologie trattate
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